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La sfida di Vero: il social che guarda alle relazioni autentiche e alla privacy

Lo slogan, meno social media, più vita sociale

Meno social media, più vita sociale e maggior rispetto delle regole della privacy. È la filosofia di Vero, il nuovo social network che si prepara a mettere i bastoni tra le ruote a Facebook e Instagram, mandando in pensione il sistema algoritmico e ripristinando le relazioni sociali tra le persone in modo puro e semplice. Non è poi tanto nuovo, visto che in realtà esiste dal 2015. Ma solo nelle ultime settimane la nuova app è stata scaricata migliaia di volte, piazzandosi già in cima alle preferenze nel mondo di iOS e Android. Anche Milano Media Lab, che ha un proprio profilo dedicato, guarda con interesse a questa novità.

Niente pubblicità e più riservatezza con il nickname

Un elemento che va subito evidenziato, a parte la filosofia che vuole rivoluzionare le relazioni social e tutelarne la riservatezza in modo più stringente, è che Vero non contiene pubblicità. Una precisa scelta di Ayman Hariri, figlio dell’ex primo ministro libanese Rafic Hariri e co-fondatore dell’app insieme a Motaz Nabulsi e Scott Birnbaum. Perché il fatto che non vi sia pubblicità nel feed tutela l’utente e i suoi dati personali, non utilizzabili quindi a scopi commerciali. Niente pubblicità e più privacy sembra dunque essere un primo punto focale da evidenziare.

Altra freccia scoccata a favore della riservatezza è la questione nickname: mentre su Facebook è necessario che il nome reale coincida con quello digitale, su Vero non c’è nessun obbligo di uscire allo scoperto. Si può dunque scegliere un nome fittizio.

Post in ordine cronologico e contatti divisi in 4 categorie

Vero è simile a Facebook, Twitter e Instagram dal punto di vista delle funzioni, a partire dalla condivisione di foto o altri contenuti con i propri contatti fino alla possibilità di diffondere quegli stessi contenuti su altri social. Ma al di la della similitudine funzionale, ci sono delle differenze da evidenziare. La prima, il feed dei post che viene mostrato in ordine cronologico e quindi senza algoritmi. Un punto che pare essere a favore di Vero, poiché molti utenti di Facebook lamentano spesso disordine nella home di quest’ultimo, dove è difficile capire l’ordine di pubblicazione dei post. La seconda differenza sta nella suddivisione della lista di contatti. Chi sceglie Vero potrà anche classificare i contatti in quattro categorie: amici stretti, amici, conoscenti e follower.

App gratuita ma potrebbe diventare a pagamento

Ci sono poi le categorie all’interno delle quali vengono classificati i post. Luoghi, foto, musica, film, tv e libri. Di volta in volta si può scegliere l’argomento e soprattutto con chi condividerlo. E questa è un’altra sfaccettatura del marchio che il nuovo social vuole imprimere alle relazioni. Autenticità nei rapporti e libertà di scegliere ogni volta. Da qui la creazione del nome Vero. L’app al momento è gratuita, ma all’inizio i fondatori pensavano alla possibilità di metterla a pagamento. E non è escluso che la questione social a pagamento possa tornare in futuro, visto che il True social non ha nessuna inserzione di tipo pubblicitario. Per ora però la logica è quella di fare la differenza rispetto ai social che hanno scelto di vivere di advertising.

Le modalità di iscrizione

Detto questo, le modalità di iscrizione a Vero sono semplici. Alla registrazione è necessario inserire l’indirizzo email e il proprio numero di telefono, mentre si può scegliere se inserire il proprio nome e cognome o nomignoli o appellativi di fantasia. Dopo l’inserimento dei dati viene inviato via email il codice di accesso. Una volta entrati, ci sono subito i suggerimenti su profili noti da seguire e la visualizzazione dei contatti che l’utente possiede in rubrica. Non resta che navigare nella nuova app, con una domanda su cui tutti gli esperti di social si interrogano. Vero riuscirà a dare davvero filo da torcere a Facebook e Instagram?

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